A partire dai primi secoli del cristianesimo, donne e uomini decisero di dedicarsi, per motivi religiosi, ad una vita di preghiera e silenzio. Alcuni scelsero di essere eremiti, altri formarono comunità di persone con ideali simili. Nacquero così i primi ordini con i loro monasteri, all’interno dei quali i monaci dedicavano la propria vita a Dio. Per convivere insieme, fu necessario darsi delle direttive. Decisero di adottare le regole di San Benedetto (nato intorno al 480 d.C.), che vennero successivamente definite “costituzione del monachesimo occidentale”: linee guida chiare e semplici, basate su silenzio, riverenza e operosità.
 

Vi furono molte interpretazioni e riforme delle regole. Nel 1098 nacque l’ordine dei Cistercensi, monaci desiderosi di concentrarsi sulla povertà di Cristo e di perseguire una maggiore austerità. In poco tempo questo movimento si diffuse in tutta Europa. Nel XVII secolo, all’interno dell’ordine nell’Abbazia di Notre-Dame de La Trappe in Normandia, Francia, vi fu una nuova riforma che aspirava a un’adesione ancora più rigorosa alla Regola benedettina. Da qui nacquero i “Cistercensi della stretta osservanza”, i cui monaci affiliati vennero chiamati “Trappisti” dal nome dell’Abbazia de La Trappe.
 

La loro dedizione al silenzio era esemplare. Nel 1881, i monaci Trappisti arrivarono per la prima volta nei Paesi Bassi dal monastero francese del Mont des Cats. L'Abbazia di Nostra Signora di Koningshoeven a Berkel-Enschot divenne il loro primo monastero. Nel 1970, i monaci dell'abbazia acquistarono il marchio 'La Trappe Trappist' dall'abbazia in Francia.

Le birre d’abbazia non sono soggette a regole ufficiali e vincolanti come le birre trappiste, sebbene molte birre d’abbazia siano legate a un monastero. Le birre d’abbazia possono essere etichettate come “Erkend Belgisch Abdijbier” (birra d’abbazia belga certificata) dall’Unione dei birrifici belgi, ma non è obbligatorio.

La differenza principale tra una birra trappista e d’abbazia è che quest’ultima non deve essere necessariamente prodotta all’interno delle mura di un’abbazia. Molte birre d’abbazia sono prodotte in birrifici commerciali, ma utilizzano il nome dell’abbazia come marchio. Nel caso di una birra trappista, la comunità dell’abbazia è coinvolta nelle attività del birrificio: i monaci trappisti stessi partecipano alla gestione o alla produzione. Si occupano del benessere dei dipendenti e forniscono informazioni accurate ai consumatori. Inoltre, sono attenti a garantire una produzione sostenibile ed ecologica. La qualità viene prima della quantità. Nella commercializzazione e vendita dei prodotti trappisti, giocano un ruolo importante gli aspetti etici e di solidarietà.